Beauty ecommerce: come aprire uno store online di prodotti di bellezza

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Beauty ecommerce: come aprire uno store online di prodotti di bellezza

Tutti (o quasi) conosciamo Cristina Fogazzi, l’imprenditrice che si cela dietro l’ormai celebre brand del settore Beauty, VeraLab. Se non la conoscete, vi invitiamo a leggere la sua storia, che sicuramente vi ispirerà. Al di là della case history, però, quello di VeraLab è la viva testimonianza di una fortuna che il settore beauty sta vivendo negli ultimi anni.

Le più recenti ricerche ci dicono che, nel giro di uno o due anni, il canale di vendita online diventerà predominante nel settore. Il che significa due cose: in primo luogo, esistono ancora margini di crescita per chi vuole investire in questo settore e, in secondo luogo, chi ha un negozio fisico, anche nell’ambito di una strategia omnicanale, non può trascurare questo canale. Tutte ragioni che ci spingono a parlare del beauty ecommerce: come aprire uno store online di prodotti di bellezza? Ne parliamo in questo articolo.

Il beauty ecommerce, una tendenza destinata a crescere

La crescita del settore beauty online è sotto gli occhi di tutti. È sufficiente consultare il Report Ecommerce Italia per scoprire che il settore Salute e Bellezza, nel 2022, ha raggiunto da solo un fatturato di 831 milioni di euro su un totale di 75,89 miliardi di euro. Poco se confrontato con altri settori, ma comunque non trascurabile. Inoltre, crescite a due cifre sono previste anche per il 2023. L’idea di costruire un beauty ecommerce, pertanto, non è campata in aria. Come per ogni settore, tuttavia, è necessario intraprendere la strada giusta. Pertanto, proviamo a fare chiarezza circa i passaggi obbligatori nella realizzazione di un beauty commerce online.

La definizione del brand e le sue caratteristiche

Qualsiasi progetto, che sia online o offline, deve essere immediatamente riconoscibile dal suo target di riferimento. Anche nel caso di un beauty ecommerce, pertanto, occorre individuare con assoluta precisione qual è il suo brand e quali sono le sue caratteristiche.

Questo vale sia per chi sta avviando un progetto da zero, sia per chi ha già uno store fisico, ma vuole aprire anche un nuovo canale di vendita.

In un caso o nell’altro diventa fondamentale capire qual è il pubblico al quale il beauty commerce si rivolge: una nicchia oppure il mercato generalista?, un pubblico alto spendente oppure basso spendente?, demograficamente, come si colloca?, ecc. Tutte informazioni che spingeranno verso una domanda: perché questo utente dovrebbe acquistare qui e non altrove? Una volta individuata la reason why il gioco di definizione del brand, sia grafico che testuale, sarà molto più semplice.

La definizione delle linee di prodotto e delle loro caratteristiche

Nella fasi di branding, allorquando è stato definito il target di riferimento, con ogni probabilità sono state anche individuate le caratteristiche che dovranno avere i prodotti del beauty ecommerce. Del resto, già definire un pubblico alto piuttosto che basso spendente aiuterà a definire le caratteristiche delle linee di prodotto.

La reason why precedentemente individuata, poi, aiuterà ulteriormente a definire ulteriormente le caratteristiche dei prodotti. In base a questa riflessione, unita a quella relativa ad aspetti più squisitamente finanziari, si definiranno le linee di prodotto. Il che significherà anche stabilire quali sono i margini di guadagno sul singolo prodotto, quali le linee da spingere e quali quelle da tenere a catalogo solo perché richieste dai consumatori ai quali il beauty commerce si rivolge.

Modelli di business a confronto: private label o brand label

La scelta di VeraLab, cui facevamo riferimento precedentemente, è stata evidentemente quella di realizzare prodotti a suo marchio. Questo è uno dei modelli a disposizione di chi vuole entrare nel mondo dell’ecommerce beauty: realizzare una propria linea di prodotti e scontrarsi, in virtù della propria reason why, con la concorrenza. Questo modello, peraltro, può essere anche differenziato tra chi produce in un proprio laboratorio i prodotti e chi, invece, sceglie di farlo produrre da terzi. In quest’ultimo caso, siamo di fronte al più classico dei casi di private label. La seconda opzione, invece, è quella di selezionare i prodotti di altri brand per rispondere alle esigenze del target di riferimento.

È evidente, come accade spesso in questi casi, che esistono vantaggi e svantaggi per ognuno dei modelli disponibili. Nel caso della produzione in house delle linee di prodotto, evidentemente, occorre sostenere costi di ricerca e sviluppo dei prodotti che nel secondo modello non sono contemplati. È altrettanto evidente che, chi ha già un laboratorio per produrre i prodotti da vendere in uno store fisico, può meglio ammortizzare i costi di produzione. È altrettanto vero, però, che chi rivende i prodotti di altri brand si apre a una concorrenza di cui difficilmente soffrono i prodotti a proprio marchio. La scelta, pertanto, deve essere opportunamente calibrata sulle proprie esigenze e potenzialità.

La strategia di vendita online di un beauty commerce

A questo punto, è stato definito il brand. Sono state definite le linee di prodotto e il modello di business. Resta solo da definire la strategia di vendita online del beauty commerce. Questo significa, in primo luogo, scegliere la piattaforma di vendita online. Da questo punto di vista, la scelta è vasta: PrestaShop, Shopify, WooCommerce, Magento sono solamente le più comuni. L’aspetto importante, tuttavia, è che, a prescindere dalla piattaforma, questa risponda correttamente alle esigenze del merchant e a quelle del consumatore. Ciò è possibile se la sua progettazione risponde a principi di user experience.

Una volta varata la piattaforma, inizia la vera sfida: quella di vendere i prodotti. Apparentemente, può essere semplice. Tuttavia, un consumatore stimolato da continue sollecitazioni della concorrenza difficilmente atterrerà su un beauty ecommerce che non l’ha cercato proattivamente. Questo significa costruire una strategia di vendita che contempli un po’ tutti canali di promozione.

Ancora una volta, VeraLab rappresenta un esempio calzante. Questo progetto, infatti, segue una semplice vignetta satirica, firmata dall’Estetista Cinica, che ha fatto da apripista al progetto di vendita online vero e proprio. Ottenuta la fama con questa, è stato molto più semplice vendere i prodotti a marchio. L’esempio, non sta a significare che occorre costruire necessariamente un personaggio a priori per poi vendere – anche perché questo rappresenta un unicum – ma che occorre individuare, in base al target di riferimento, la strategia di marketing giusta per intercettarlo correttamente. Se l’ecommerce beauty si rivolge ai più giovani, per esempio, potrebbe essere corretto valutare delle campagne di influencer marketing. Al contrario, se il target è costituito da persone più mature, può valere la pena di considerare nella propria strategia dei canali più classici, come, per esempio, la stampa tradizionale e generalista.

Alcune tendenze del settore beauty e-commerce

Prima di lanciarsi nel settore del beauty e-commerce può valere la pena dare un occhio alle tendenze del settore, così da impostare sin da subito il lavoro. Uno degli aspetti più interessanti, specialmente per chi decide di produrre da sé i prodotti, riguarda i principi etici del brand. I consumatori, come dimostra l’attenzione per la sostenibilità ambientale, sono sempre più attenti all’etica del brand. Questo può essere un ottimo punto di partenza per costruire la propria reason why. Così come può essere necessario stabilire un proprio sistema valoriale, perché i consumatori, ormai sempre più spesso, acquistano i loro prodotti in base a ciò che rappresenta quel brand/prodotto piuttosto che per ciò che esso è realmente.

Per impostare la propria strategia di comunicazione, invece, occorre considerare che il mercato è sempre più insofferente a modelli rappresentativi irreali. Basta osservare gli spot pubblicitari degli ultimi tempi: quasi non si vedono più modelle e modelli con canoni di bellezza irraggiungibili, ma donne e uomini che, come tutti, hanno i propri pregi e difetti.

Dal punto di vista delle piattaforme, come avviene ormai per tutti i settori, quasi i tre quarti del traffico è generato dal mobile. Inoltre, oltre la metà delle vendite viene realizzata attraverso smartphone e tablet. Ciò significa che nella progettazione di un beauty commerce occorre curare la user experience del mobile con maggiore attenzione rispetto alla versione desktop. Inoltre, anche in questo settore, vivono una stagione di crescita i pagamenti a rate. Prevedere un sistema di rateizzazione, attraverso una delle tante piattaforme che erogano questo servizio, può essere un fattore differenziante rispetto alla concorrenza.

Queste sono gli aspetti più importanti da tenere in considerazione. Basta questo? Ovviamente no. Come in ogni altro settore, quando ci si affaccia alla vendita online, occorre organizzare una logistica calibrata sulle esigenze del prodotto, un customer care all’altezza delle aspettative del target e molto altro ancora. Trattandosi di punti comuni, tuttavia, tralasciamo la trattazione ad articoli verticali su essi.

Autore

  • Marco Di Bello

    Dal 2015 sono il Responsabile dell'Ufficio Stampa di Ecommerce HUB. In questo ruolo mi occupo di coordinare tutte le attività di PR con la stampa e di promuovere l'immagine dell'evento attraverso interviste, dirette e altri contenuti.

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