Il voice commerce, una strategia di vendita sempre più diffusa

voice commerce

Il voice commerce, una strategia di vendita sempre più diffusa

Il voice commerce, secondo le più recenti statistiche, nel 2022 solo negli Stati Uniti ha coinvolto circa 33,2 milioni di consumatori con una crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente. La continua diffusione degli assistenti vocali, che ha portato quasi il 27% della popolazione mondiale a usare la ricerca vocale da mobile, suggerisce una crescita costante anche del commercio vocale. Del resto, gli assistenti vocali possono offrire assistenza anche nelle fasi precedenti all’acquisto, per esempio nella costruzione della wishlist dell’utente, oppure successive alla vendita, quando l’acquirente vuole monitorare lo stato della propria spedizione. Insomma, lo shopping vocale può essere una carta vincente per il futuro, che andiamo a conoscere da vicino in questo approfondimento.

Nuovi orizzonti di compravendita: il voice commerce

La costante ricerca di nuove strategie per la vendita spinge, da sempre, i commercianti a sperimentare strumenti sempre più avanzati e performanti. La diffusione costante degli assistenti vocali, come Alexa, Siri e Google, unitamente alle potenzialità dell’intelligenza artificiale, hanno spinto anche gli utenti a capire come questi possono migliorare la propria routine, eventualmente anche risparmiando tempo per acquistare prodotti o servizi direttamente con la propria voce. Il voice commerce risponde a questa duplice esigenza: vediamo che cos’è e quali sono i vantaggi di questa strategia.

Che cos’è il voice commerce e quali sono i vantaggi

Con l’espressione voice commerce, che in italiano si può tradurre in commercio vocale, si intende la possibilità di eseguire l’acquisto di un bene o un servizio attraverso la propria voce. Pensandoci per un istante, niente di diverso da quanto è possibile fare ordinando un piatto da asporto o, andando un po’ indietro con la memoria, quando si acquistava telefonicamente da cataloghi spediti, in formato cartaceo, direttamente a casa propria.

La diffusione degli assistenti vocali, non a caso resi popolari anche dai marketplace (si pensi, per esempio, ad Alexa di Amazon), nonché dell’onnipresente Intelligenza Artificiale, hanno reso lo shopping vocale sempre più attuale. Per questo, a breve, è attesa un’importante impennata del voice commerce.

I vantaggi del commercio vocale, del resto, sono numerosi e si aggiungono a quelli che il commercio elettronico già offre. Per l’utente, per esempio, è estremamente semplice e rapido acquistare utilizzando la propria voce, piuttosto che utilizzando altri sistemi di input. Non sempre l’acquisto di un bene o di un servizio richiede la comparazione e l’analisi da parte del consumatore e, quindi, liberarlo da questo obbligo può abbattere un’altra barriera all’acquisto. Per il venditore, invece, vi è la possibilità di sfruttare le enormi potenzialità dei dati raccolti attraverso gli smart speaker. Le strategie di marketing, che in questo ambito prende il nome di voice marketing, possono diventare ancor più efficaci a tutto beneficio delle performance di vendita. Anche tenendo conto che questo ambito, per lo più, resta inesplorato da parte dei venditori.

La strategia di voice marketing da applicare nell’ecommerce

Come detto precedentemente, nell’adottare il voice commerce è possibile strutturare una strategia di voice marketing che consente di rendere più agevole l’acquisto, ma che offra anche la possibilità di fare cross e up-selling. In tal senso, è possibile suggerire il riacquisto di prodotti già acquistati: con il voice commerce, spesso, si acquistano prodotti di piccolo valore, ma di frequente utilizzo – come potrebbe essere per i prodotti freschi – e riproporre il riacquisto di tali prodotti potrebbe contribuire a migliorare le performance dell’ecommerce. Al contempo, conoscendo le abitudini di acquisto dell’utente, è possibile anche suggerirgli prodotti simili a quelli già acquistati, ma dal valore superiore così da innalzare la media di spesa dell’utente, oppure prodotti correlati, che amplino il carrello medio dell’utente.

Una tattica da inserire sempre nella propria strategia di vendita, che si tratti di voice marketing oppure no, è il recupero dei carrelli abbandonati. Proporre nuovamente il prodotto già inserito nel carrello dall’utente, ma poi non acquistato, potrebbe spingere all’acquisto impulsivo. C’è poi un’altra questione, di cui si parla da tempo: la Voice Engine Optimization. Si tratta dell’analogo della Search Engine Optimization, dedicato tuttavia alle ricerche effettuate attraverso la voce.

Naturalmente, poi, la strategia di voice marketing può anche contemplare tutte le fasi successive all’acquisto. Una corretta gestione del processo di spedizione può aiutare a migliorare la percezione del brand, ispirando maggiore fiducia nell’utente e, quindi, un più facile ritorno.

Autore

  • Marco Di Bello

    Dal 2015 sono il Responsabile dell'Ufficio Stampa di Ecommerce HUB. In questo ruolo mi occupo di coordinare tutte le attività di PR con la stampa e di promuovere l'immagine dell'evento attraverso interviste, dirette e altri contenuti.