20 Mag Netcomm Forum, cosa si è detto nel corso dell’edizione 2023
Si è da poco conclusa l’ultima edizione del Netcomm Forum. Come sempre, l’evento organizzato dal Consorzio Netcomm ha messo a fuoco lo stato del commercio elettronico italiano offrendo uno spaccato della realtà attuale e uno sguardo rivolto al futuro. L’indagine Netcomm NetRetail, realizzata dall’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, in tal senso ha già fornito una prima indicazione dell’anno in corso. Nel 2023, il numero di acquisti online effettuati dagli italiani aumenterà del 13%, raggiungendo un fatturato complessivo di 54 miliardi di euro. Di questi, la vendita di prodotti, che rispetto al 2022 aumenterà dell’8%, varrà circa 35,2 miliardi di euro, mentre i servizi, che aumentano addirittura del 22%, cresceranno fino a toccare un fatturato di 18,8 miliardi di euro.
La crescita del commercio elettronico
I settori che cresceranno maggiormente nell’ambito dei prodotti, con incrementi anche del 10%, saranno quelli dell’abbigliamento, del beauty e dell’informatica. Al contrario, il settore del food&grocery registrerà una battuta d’arresto con un incremento del solo 1% rispetto allo scorso anno. Nell’ambito dei servizi, invece, saranno il turismo e i trasporti a far registrare gli aumenti principali, con crescita anche del 27% rispetto al 2022.
L’indagine, poi, traccia anche il profilo dell’acquirente online. Anche per il 2023 non è prevista una crescita del numero di utenti che acquistano online, stabili intorno ai 33 milioni di acquirenti. Questo dato, tuttavia, non è da interpretare negativamente: esso rappresenta, in qualche misura, un assorbimento della crescita vertiginosa registrata durante la pandemia. Inoltre, all’interno di questo dato, cresce il numero degli utenti abituali, che raggiungono quota 24,4 milioni a fronte dei soli 5,5 milioni di utenti sporadici. Questo è anche effetto dell’aumento dell’età media degli acquirenti, passato dai 36 anni della prima fase dell’ecommerce, ai 46 anni attuali.
Un processo di acquisto sempre più omnicanale
La ricerca sottolinea anche un’evoluzione del ruolo del digitale. Questo, infatti, è diventato anche un sistema per orientare la decisione d’acquisto. Il 40% dei consumatori italiani, prima di acquistare in negozio, consulta siti web di retailer, motori di ricerca o comparatori online per reperire informazioni. Nell’ambito degli acquisti di prodotti di elettronica, circa il 75% consulta il web, mentre nel settore dell’attrezzatura sportiva si scende di poco sotto, fino al 70%. Questa tendenza, comunque sia, è biunivoca: anche gli store fisici aiutano a orientare l’acquisto online, in un’esperienza di acquisto sempre più integrata e omnicanale.
C’è da tener presente che, ancora oggi, un’insegna su dieci non si è ancora attivata nell’ecommerce, servendo l’utente solamente attraverso il canale di vendita tradizionale. Sebbene vi sia stata una crescita, che ha portato all’83% del totale delle insegne del 2019 al 90% attuali, ancora oggi resta un piccolo gap da colmare. Di contro, appaiono in crescita i cosiddetti indicatori di multicanalità, come, per esempio, la possibilità di ritiro in negozio, il book&collect, ecc.
Il ruolo dei device mobile e delle app negli acquisti online
Infine, resta la questione dei device utilizzati per gli acquisti. Secondo il Netcomm NetRetail, circa la metà, precisamente il 48%, degli acquisti online è effettuato attraverso uno smartphone o un tablet. Una crescita poderosa, se raffrontata al 34% del 2019, dettata in particolare dal ruolo svolto dalle app, che rendono molto più agevole l’acquisto, per esempio, con modalità di pagamento più rapide (riconoscimento facciale, fingerprinting, ecc.). Inoltre, restando nell’ambito dell’esperienza d’acquisto omnicanale, lo smartphone riveste il ruolo di anello di congiunzione tra il punto di vendita fisico e il quello digitale.
Le app per smartphone e tablet rappresentano comunque un canale di vendita rilevante: il 60% degli acquisti, infatti avviene attraverso di esse per un totale di 20,7 milioni di acquirenti attraverso app.
Le modalità di pagamento e il ritorno dei digital wallet
Tutto questo, poi, ha portato anche all’evoluzione dei pagamenti. A oggi, il 92% dei pagamenti avviene all’acquisto e solo la restante parte degli acquisti viene saldata al momento della ricezione del prodotto o all’utilizzo del servizio. Si è verificata, poi, la tendenza di crescita del ricorso al digital wallet: dopo la decrescita degli ultimi anni, infatti, questo metodo di pagamento è tornato a crescere e oggi copre una quota del 35,5% sul totale delle transazioni, superando persino le carte di credito, che si attesta sul 26%, e le prepagate, ferme al 24%. È vero, comunque, che la maggior parte dei digital wallet si poggiano su carte di credito o prepagate e, pertanto, circa l’82% degli acquisti avviene con carte, mentre l’utilizzo di contante è al di sotto dell’1%.
Consegna e ritiro dei prodotti acquistati online
Ancora oggi, circa l’81% degli acquisti online di prodotti fisici avviene a domicilio, che sia presso la propria abitazione o in ufficio. Solamente il 16% degli acquisti, invece, avviene mediante ritiro, in tutte le sue varianti. Questo, con ogni probabilità, è anche effetto del ridotto numero di insegne che ancora oggi non prevedono modalità di ritiro direttamente in negozio dei prodotti acquistati online.
Tuttavia, la mancanza di un servizio di portineria, che può assolvere al ritiro dei prodotti in caso di assenza dell’acquirente, spinge sempre più gli utenti a individuare luoghi terzi dove far pervenire la propria merce: uffici postali, edicole, bar, ecc. o presso contenitori automatizzati come i locker. Questa modalità di consegna ha fatto registrare un aumento di circa dieci volte nel corso degli ultimi dieci anni.