19 Apr Ecommerce Italia 2023: che cosa dice il report di Casaleggio Associati
Il 2022, secondo Ecommerce Italia by Casaleggio Associati, è stato un anno di reality check per gli ecommerce italiani. Di fronte all’inflazione, per la prima volta sperimentata in questo settore, e senza i vantaggi offerti dai lockdown, il commercio elettronico italiano è stato chiamato a confrontarsi per la prima volta con una sfida vera e propria. Di fronte a essa, gli operatori di settore hanno risposto con una riorganizzazione, che facesse meno capo agli sconti, ma che consentirà anche nel 2023 una crescita che, si stima, dovrebbe assestarsi su una media del 17,26%.
Lo stato del commercio elettronico nel mondo
Nell’analisi di scenario, Casaleggio Associati evidenzia come nel mondo, con una crescita di 98 milioni di persone, sono ormai 5,16 miliardi (64% della popolazione mondiale) le persone che hanno la capacità di accedere a internet. La maggior parte di questi, il 59,79% del traffico mondiale, adopera un dispositivo mobile per accedere a internet.
Nonostante per la prima volta, quest’anno, è diminuito dell’1,4% il numero di persone che hanno eseguito un acquisto online, si stima che il mercato globale dell’ecommerce supererà un fatturato di 6 mila miliardi di dollari nel 2023, che diventeranno 8 mila miliardi di dollari nel 2026. Il paese con la maggior spesa pro-capite del 2022, con 3.828 $, risulta essere Hong Kong, seguita, con 3.374 $, dagli Stati Uniti d’America e dalla Gran Bretagna, con 2.940 $. L’Italia, invece, si posiziona al 21° posto con una spesa pro-capite di 1.212 $.
I beni maggiormente acquistati nel 2022 sono quelli del settore Moda e quelli del settore dell’Elettronica di Consumo. Ciononostante, in questo contesto, tutte le categorie merceologiche hanno subito una contrazione della spesa, eccezion fatta per il settore Alimentare e per quello del Turismo. Secondo il report, la contrazione della spesa è dovuta alla crescita troppo repentina registrata durante il lockdown, ma anche alla crisi energetica e alla guerra in Ucraina. Fattori che hanno determinato un temporaneo aumento dei costi di trasporto.
Lo stato del commercio elettronico in Europa
Entrando sempre più nel dettaglio, in Europa circa il 60% dei residenti ha effettuato un acquisto online. Nonostante questo, il fatturato complessivo del 2022 è calato di circa 100 miliardi rispetto al 2021, quando aveva raggiunto la somma complessiva di 732 miliardi di dollari. A determinare questa contrazione sono stati soprattutto gli over 55 anni, che hanno fatto registrare una diminuzione dell’utilizzo di internet di circa un punto percentuale.
Il paese che, tra il 2021 e il 2022, ha fatto registrare la crescita più interessante è stato l’Albania, con il 70% di fatturato in più. Seguito dalla Slovacchia, con il 44%, e Cipro, con il 41%. L’Italia, invece, si è fermata a una crescita del 27%.
Lo stato del commercio elettronico italiano
Lo scenario italiano del 2022 è stato caratterizzato da una contrazione del numero di persone che hanno avuto accesso a internet di circa l’1,2%. Nonostante ciò, è aumentato il tempo medio trascorso online (2h40’) e il numero di acquirenti online, che ha superato i 38 milioni. Del resto, il 47,1% degli italiani con età compresa tra i 16 e i 64 anni effettua almeno un acquisto online alla settimana (57,6% nel mondo).
La distribuzione del fatturato dell’ecommerce italiano
Il fatturato dell’ecommerce italiano, nel corso del 2022, ha raggiunto un totale di 75,89 miliardi di euro, crescendo del 18,58% rispetto all’anno precedente. Tale crescita, tuttavia, è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi, che sono mediamente cresciuti del 9,43% con punte fino al 15% come nel settore del Turismo. Il fatturato dell’ecommerce italiano è distribuito, per il 50,07%, nel settore del Tempo libero: in particolare, è cresciuto il mondo del gioco online. Il settore Turismo, con la fine dei lockdown, ha registrato la crescita più alta del 2022, con il 47% rispetto all’anno precedente. È cresciuto del 10% il settore dell’Editoria online, mentre l’Elettronica di consumo è cresciuta del 7%, arrivando a occupare il 3,3% del totale del fatturato dell’ecommerce italiano. Il settore Alimentare, invece, si è visto ridimensionato dopo il boom degli anni precedenti: nel 2022, la crescita è stata solo del 5,5%.
La crescita del fatturato è prevista anche nel 2023, secondo gli operatori di settore con una media del 17,26%. La crescita più importante è prevista, ancora una volta, nel settore del Tempo libero, seguito dall’Alimentare e Moda e da Salute e Bellezza.
Gli investimenti degli ecommerce italiani
Per favorire la crescita, il 54% delle aziende italiane investiranno in marketing e promozione. Tra queste, le attività di marketing che raccolgono la maggior parte degli investimenti, circa il 24%, sono quelle di SEM. Seguite, ancora una volta, da quelle di SEO che, invece, raccolgono il 14% degli investimenti delle aziende. Infine, sempre con il 14%, si trovano gli investimenti relativi ai social media: il 48% degli investimenti di questo ambito riguarda Instagram, che al momento rappresenta la piattaforma più efficace per la vendita online, superiore anche a Facebook che invece si ferma al 37% degli investimenti. In crescita, poi, WhatsApp Business, che giunge a raccogliere il 31% degli investimenti.
Il 50% degli ecommerce italiani, inoltre, si impegneranno nel miglioramento delle prestazioni, dell’usabilità e della user-experience del sito web. Infine, il 41% faranno investimenti per il miglioramento dell’infrastruttura tecnologica. A riguardo, un tema interessante è quello dell’evoluzione dei sistemi di pagamento, ma anche quello dell’intelligenza artificiale. Secondo la maggior parte dei manager italiani, questa inizierà ad avere un impatto nei prossimi tre anni.
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